Nel bagno di Marcus cercai di ritrovare la padronanza delle mie emozioni.
Mi appoggiai al granito tortora del lavabo e mi guardai allo specchio: li avevo sempre detestati, mi fissavano senza pietà e vi vedevo una pessima immagine di me, ma provai a guardarmi attraverso gli occhi di Marcus, per capire cosa ci trovasse in me. Compresi solo allora che io mi vedevo attraverso le parole e le cattiverie di mio marito. Io ero brutta perché Cesare sosteneva che lo fossi, ero grassa perché lui sosteneva così. Mi continuai a guardare ammirando il nuovo taglio di capelli che mi piaceva tantissimo.
Non ero così male. Mi dispiacque solo notare che i miei occhi erano mortalmente tristi e il mio make-up era irrimediabilmente rovinato.
Apri il rubinetto e mi detersi il viso per non far sciogliere di più il mascara e combinarmi come un panda. Mi asciugai con una salvietta e la stramaledissi: aveva l’odore di Marcus. Mi sarebbe mancato tantissimo, purtroppo ci eravamo incontrati nel posto giusto al momento sbagliato.
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